Il 16 maggio 2025 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha approvato un nuovo decreto che aggiorna la disciplina degli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). L’obiettivo è correggere le distorsioni emerse a seguito dell’entrata in vigore del decreto attuativo del 23 gennaio 2024, offrendo maggiore equità tra le diverse configurazioni di autoconsumo collettivo. La misura interessa da vicino enti locali, PMI, studi tecnici ed energy manager, figure centrali nella transizione energetica italiana. Per le realtà più piccole, spesso situate in aree interne o periferiche, si tratta di un’opportunità concreta per accedere a un modello energetico più sostenibile e autonomo.
Rimodulazione degli incentivi: verso un sistema più equo per le CE
La principale novità del decreto riguarda la rimodulazione delle tariffe incentivanti per gli impianti da fonti rinnovabili fino a 1 MW in configurazione di autoconsumo diffuso. Questa revisione nasce dalla necessità di correggere le asimmetrie generate dal precedente meccanismo, che tendeva a favorire impianti più grandi o posizionati in contesti urbani.
Con il nuovo decreto, il calcolo dell’incentivo tiene conto in modo più bilanciato della potenza installata, incoraggiando così anche le CER di piccola scala. Questo è particolarmente rilevante per le PMI e le cooperative energetiche che spesso operano con risorse limitate ma giocano un ruolo fondamentale nella promozione di modelli di produzione e consumo locali, resilienti e distribuiti.
Impatto sulle configurazioni di autoconsumo collettivo
Le configurazioni di autoconsumo collettivo, in cui più soggetti condividono l’energia prodotta da uno o più impianti, rappresentano il cuore delle CER. Il decreto rafforza queste configurazioni con una revisione che rende gli incentivi più sostenibili e stabili nel tempo.
Una delle criticità più segnalate dagli operatori era infatti l’incertezza economica, che scoraggiava gli investimenti. Le nuove tariffe sono concepite per dare maggiore prevedibilità ai ritorni economici, anche grazie a un’interazione più chiara con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che avrà un ruolo centrale nell’implementazione delle misure.
Semplificazione delle regole: cosa cambia per i promotori
Un altro aspetto fondamentale del decreto riguarda la semplificazione delle procedure per l’accesso agli incentivi. In particolare, vengono chiariti i rapporti tra i soggetti promotori delle CER e il GSE, con l’introduzione di meccanismi più trasparenti e tracciabili per la presentazione delle domande.
Questo elemento è cruciale per i piccoli attori del sistema – comuni, studi di progettazione, associazioni territoriali – che spesso faticano a gestire la complessità burocratica del sistema incentivante. Ora, grazie a iter più lineari e a un supporto tecnico rafforzato da parte del GSE, il percorso per la costituzione e gestione di una CER sarà più accessibile anche per chi non dispone di strutture organizzative complesse.
Un’opportunità strategica per Piccole e Medie Imprese e territori marginali
Per le piccole e medie imprese, in particolare quelle che operano in aree industriali non metropolitane o nei distretti produttivi locali, le modifiche introdotte rappresentano una leva strategica per ridurre la dipendenza energetica e migliorare la competitività. L’autoproduzione e la condivisione dell’energia permettono di abbattere i costi e stabilizzare le spese energetiche in un contesto di mercato ancora instabile.
Inoltre, i benefici ambientali derivanti da un maggiore ricorso a fonti rinnovabili rafforzano l’impegno delle imprese verso la sostenibilità, un asset sempre più rilevante in chiave reputazionale, di accesso al credito e per la partecipazione a bandi pubblici.
Conclusione
Il decreto del 16 maggio 2025 rappresenta un passo importante verso la diffusione capillare delle Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia. Con un sistema di incentivi più equilibrato, iter semplificati e un’attenzione specifica alle esigenze di PMI, cooperative e territori marginali, si pongono le basi per uno sviluppo più inclusivo ed efficace delle configurazioni di autoconsumo collettivo. Per chi opera nel settore dell’energia, della progettazione e del management energetico, si apre una nuova fase di opportunità tecniche e professionali.