Nel 2025 l’energia pulita raddoppia gli investimenti rispetto ai fossili, raggiungendo un traguardo storico nella transizione energetica globale. Secondo il rapporto World Energy Investment 2025 pubblicato dall’International Energy Agency (IEA), gli investimenti nel settore energetico toccheranno i 3.300 miliardi di dollari, con 2.200 miliardi destinati a tecnologie a basse emissioni. Per le imprese e gli energy manager, si tratta di un segnale chiaro: il futuro dell’energia è già qui, e richiede decisioni rapide e strategiche.
Energia pulita vs fossili: il confronto
Il rapporto IEA evidenzia una crescita del 2% rispetto al 2024, ma con un dato ben più significativo: nel 2025 l’energia pulita raddoppia gli investimenti rispetto ai fossili. Le fonti rinnovabili, le reti intelligenti, il nucleare, l’efficienza energetica, lo stoccaggio e i combustibili alternativi raccolgono la maggior parte dei capitali. Al contrario, gli investimenti in petrolio e gas calano del 6%, segnando la prima vera inversione di tendenza dal 2020.
Questo scenario ridisegna le priorità per tutti gli attori energetici: dalle utility alle PMI industriali, dalle cooperative locali agli sviluppatori di tecnologie EMS. I progetti orientati alla sostenibilità e alla decarbonizzazione attirano sempre più investitori, anche per la loro capacità di generare ritorni stabili e misurabili.
Cina in testa, Europa cerca slancio
La Cina mantiene la leadership mondiale, con investimenti superiori a quelli combinati di Stati Uniti e Unione Europea. Il Paese ha già raggiunto nel 2024 gli obiettivi solari ed eolici fissati per il 2030, spinto da politiche industriali integrate, accesso al credito pubblico e una filiera produttiva interna.
L’Europa, pur trainata da iniziative come il Green Deal, la RED III e gli incentivi 5.0, mostra ancora segnali di disomogeneità. Le PMI, in particolare, soffrono la frammentazione burocratica e l’assenza di reti moderne. Tuttavia, le opportunità per chi investe in autoproduzione, elettrificazione dei processi e energy management sono significative.
Reti elettriche sotto pressione
Il boom delle rinnovabili ha messo in evidenza un punto debole: le reti elettriche non sono pronte. Attualmente si investono 400 miliardi di dollari all’anno, ma l’IEA avverte che tale cifra va almeno raddoppiata per evitare blackout e strozzature.
La gestione intelligente dell’energia, attraverso strumenti come Sentinel, Guardian e Scouter (soluzioni EX), diventa fondamentale per le imprese. Non solo per ottimizzare consumi e costi, ma anche per garantire flessibilità operativa e compliance normativa.
Imprese e PMI: come adattarsi alla nuova traiettoria globale nel 2025
Nel 2025 l’energia pulita raddoppia gli investimenti rispetto ai fossili: questo deve indurre le imprese, soprattutto le PMI, a una riflessione strategica. L’elettrificazione, lo stoccaggio, la produzione locale, i contratti PPA e i sistemi di monitoraggio avanzati non sono più tecnologie d’avanguardia, ma strumenti di competitività.
Servono però competenze tecniche, partner tecnologici e soluzioni scalabili. Le PMI devono orientarsi verso strumenti flessibili, digitali, integrabili con i processi industriali. Il rischio maggiore, oggi, è restare fermi: chi investe in efficienza energetica ha ritorni stimati tra il 5% e il 40%, oltre a benefici reputazionali e normativi.
Conclusione
Nel 2025 l’energia pulita raddoppia gli investimenti rispetto ai fossili, consolidando il ruolo delle tecnologie a basse emissioni nella transizione globale. Per il mondo produttivo – in particolare per il sistema industriale europeo – è il momento di agire. Chi saprà adattarsi rapidamente coglierà vantaggi duraturi, in termini di risparmio energetico, attrattività ESG, continuità operativa e accesso agli incentivi. Il futuro energetico non è una visione: è una roadmap concreta da percorrere adesso.